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Gavrilo Princip

L’attentato di Sarajevo – 3

L’ATTENTATO DI SARAJEVO – Gavrilo Princip

Uno di loro era uno studente di 19 anni, tale Gavrilo Princip.

Gavrilo Princip
Gavrilo Princip

Nato il 13 luglio 1894 nel villaggio bosniaco di Obljaj nella valle del Grahovo (vicino alla città di Bosansko Grahovo), secondo di tre figli di una povera famiglia di contadini, era un ragazzo tranquillo, serio, piuttosto schivo, che non amava mescolarsi con altri bambini. Suo fratello maggiore Jovo, che aveva avuto fortuna nel settore del trasporto del legname, fu in grado di pagare la sua educazione, iscrivendolo alla Scuola Commerciale a Sarajevo all’età di 13 anni. Trovò alloggio nella casa di Stoja Ilic, una vedova che viveva al numero 3 di Oprkanj Street ai margini della città. Suo figlio Danilo, di quattro anni più vecchio di Gavrilo, divenne presto suo buon amico. Danilo Ilic si era già diplomato alla Scuola Commerciale ed era in attesa di iscriversi all’Università. Già in possesso di una vasta collezione di letteratura socialista e rivoluzionaria, iniziò il giovane Princip nelle idee radicali dei “Giovani Bosniaci”. La loro amicizia continuò anche dopo che la mancanza di denaro costrinse Princip a rinunciare alla stanza e ad andare a vivere, con suo fratello maggiore, ad Hadzici, a 20 chilometri a sud-ovest di Sarajevo, da dove si recava ogni giorno per andare a scuola. Nel 1910, Princip si trasferì per un certo periodo nel ginnasio di Tuzla, un altro focolaio del nazionalismo serbo radicale, ma presto tornò alla scuola commerciale di Sarajevo. Sempre sul lastrico, spesso senza desco, leggeva sempre avidamente – opuscoli, giornali e libri rivoluzionari e patriottici – e passava più tempo a partecipare a dimostrazioni anti-austriache che ai suoi studi. Nel 1912, a causa dei suoi voti bassi e al suo attivismo ribelle, Princip fu espulso dalla scuola. Decise di scappar via a Belgrado, la capitale della sua amata Serbia. Percorsi quei 300 chilometri, si unì alla comunità di studenti bosniaci emigrati, che come lui trascorrevano le loro giornate nei caffè e nelle sale di lettura, discutendo di idee radicali. Quando scoppiò la prima guerra balcanica nell’ottobre del 1912, tentò di arruolarsi nel Komitee, l’esercito serbo di volontari partigiani guidato dal maggiore Tankosic, ma fu respinto perché era ancora troppo giovane. Durante l’anno successivo, 1912-13, fece la spola avanti e indietro tra Belgrado e Hadzici, studiando e passando il tempo a casa di suo fratello. Nel marzo 1914 si stabilì nuovamente a Belgrado, prendendo una stanza in una pensione in via Carigradska, insieme a molti altri “Giovani Bosniaci”.

Trifun (Trifko) Grabez

Uno dei suoi compagni d’imbarco era un vecchio amico, tale Trifun (Trifko) Grabez.

Trifun Grabez
Trifun Grabez

Nato nella città di Pale, non lontano da Sarajevo, il 28 giugno 1895, figlio di un sacerdote ortodosso serbo, aveva studiato prima a Sarajevo e poi al ginnasio a Tuzla. All’inizio del 1913, a causa della sua sregolatezza e del suo attivismo politico, era stato mandato via dalla scuola, escluso da Tuzla ed espulso dalla Bosnia. Come tanti altri, andò a Belgrado e lì per continuare i suoi studi, immergendosi cosìi nei giovani circoli bosniaci.

Nedeljko (Nedjo) Cabrinovic

Uno dei migliori amici di Princip a Belgrado era Nedeljko (Nedjo) Cabrinovic. Nato a Sarajevo il 2 febbraio 1895, figlio maggiore di un commerciante di caffè di classe media e proprietario di un caffè, era un tipografo di mestiere. Politicamente, aveva iniziato come socialdemocratico ma nel tempo si era radicalizzato, diventando un anarchico, sempre agitato, sempre coinvolto negli scioperi.

Nedeljko Cabrinovic
Nedeljko Cabrinovic

Sempre in contrasto con il padre severo e non amorevole, aveva lasciato ripetutamente la casa di famiglia, per viaggiare molto, sempre a piedi, sempre alla ricerca di posti di lavoro in tipografia, sempre affamato e in cerca di denaro. Rimase a Zagabria in Croazia per un mese ed ha vissuto a Belgrado in due occasioni, è andato a Trieste in Slovenia per un periodo, ritornando invariabilmente a Sarajevo dove ebbe svariati screzi con suo padre. Nel marzo del 1914 tornò a Belgrado per la terza volta, tornando a far parte del gruppo di “Giovani Bosniaci” espatriati e incontrandosi con Princip. Un gioviale compagno e un incantatore di donne, più un socialista radicale che un nazionalista serbo, Cabrinovic non era sempre considerato un rivoluzionario affidabile dai suoi compagni “Giovani Bosniaci”.

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