Salita al Monte Sabotino da San Mauro
La Salita al Monte Sabotino dal versante italiano avviene, di solito, dalla frazione di San Mauro. Dopo una sosta doverosa al Sacrario di Oslavia, che custodisce le spoglie di 57.741 soldati, di cui circa 36.000 ignoti, morti nelle battaglie di Gorizia durante la Prima Guerra Mondiale, prendiamo con l’autovettura la direzione di San Mauro.
Inizio del percorso
Parcheggiato il mezzo di locomozione, si procede sul sentiero che supera la strada che taglia il Sabotino. La traccia si inerpica su un costone di roccia carsica, e prende rapidamente e ripidamente quota. Il panorama si fa sempre più ampio, sulla vallata dell’Isonzo, sul Ponte di Salcano, Nova Gorica, Gorizia e sul Collio – Brda.
La salita
Trovandosi all’incrocio di tre zone (danubiana, carsica, alpina), il Sabotino ha un’ampia varietà di specie arboree che lo rendono molto interessante anche dal punto di vista della flora. Dopo un’ora di salita si raggiungono i resti della chiesa di San Valentino (a quota mt 538) e poi si prosegue lungo il crinale di confine, fino a raggiungere la vetta del Sabotino con l’immancabile rosa dei venti e con il libro di cima dove lasciare traccia del nostro passaggio.
Discesa finale
Si scende quindi al rifugio sloveno, dove è interessante visitare le trincee e le postazioni di artiglieria. Dopo una sosta ristoratrice, si contina la discesa su strada asfaltata fino al primo tornante dove si gira a sinistra direzione StMaver (San Mauro), e si prende il sentiero che, piuttosto velocemente riporta all’ultimo tornante della strada militare italiana e quindi alla autovettura.
Max elevation: 611 m
Total climbing: 482 m
Total time: 02:25:01
Per consultare il materiale storico sulla Prima Guerra Mondiale sul Sabotino.
2 commenti su “Sabotino da San Mauro”
su x i luoghi dove hanno combattuto i miei nonni.
Complimenti bellissimo sito
Andrea grazie mille per i complimenti.. Quando si cammina su queste pietre non si può non pensare a tutti quei giovani, da una parte e dall’altra, durante la prima guerra mondiale.. Vivere la memoria direttamente sui luoghi, assume un significato, un’esperienza che ti resta dentro..