Percorsi in bicicletta tra Collio, Carso ed Isonzo… sui luoghi della Grande Guerra nella provincia di Gorizia…

Alta Valle dello Judrio

Lasciata l’auto a Molino Vecchio, salgo in sella e inizio una bella salita nell’ombra della vegetazione rigogliosa nella Alta Valle dello Judrio. Arrivo a Ponte Clinaz. Durante la prima guerra mondiale qui aveva sede il quartier generale di Badoglio. Passo il confine senza accorgermi. Lo Judrio è sempre stato il confine. Prima tra impero asburgico e Italia, poi tra Jugoslavia e Italia e ora, tra Slovenia e Italia, ma ormai siamo tutti in Europa fortunatamente. Ne avevo già esplorato il primo pezzo in un altro percorso proposto.

La salita è molto soft anche se è abbastanza lunga. Arrivo a Kambreško senza fare grande fatica, su una mulattiera con buon fondo e all’ombra tra gli alberi di rovere e castagno. Si passa il paese e dopo poco trovo una bellissima fontana, ottimamente conservata, reperto della Prima Guerra Mondiale. L’acqua è freschissima e anche se non c’è scritto PITNA VODA, la bevo ugualmente… Domani speriamo di non avere il classico “scagotto” post …Chissenefrega 


Dopo poco arrivo a Srednje, dove sosto un pò per godermi il panorama sulle valli. La strada perde quota per poi risalire costante fino a Passo Solarie. L’ultimo kilometro è impegnativo ma non eccessivamente. L’asfalto è fatto di recente e le ruote scivolano via che è un piacere.


Dal Passo scendo a Clabuzzaro. Potrei prendere anche un sentiero che parte dal rifugio ma opto per la strada asfaltata che in tre kilometri mi conduce alla frazione di Drenchia. Saluto tre camminatori tedeschi che salgono da Stregna per andare a dormire al Rifugio Solarie. Ora inizia la parte più avventurosa del percorso. Quindici kilometri di discesa senza incontrare anima viva, con la sola voce del torrente Judrio a farmi compagnia. La mulattiera è piuttosto sgangherata. La prima parte è estremamente tecnica e la prudenza non è mai troppa. Fango a gogò, e la mia povera Kross ne subisce le conseguenza. Però proseguo imperterrito. Tre quarti d’ora di discesa. Lo Judrio è sempre più chiassoso, man mano che si ingrossa. Guado dei piccoli ruscelli che vi confluiscono  Cascatelle, pozze d’acqua, inghiottitoi, piccoli canyon.


Sono letteralmente immerso nella natura. Perdo il pedale e mi prendo una “saccagnata memorabile” sul polpaccio. Cola sangue, grondano imprecazioni, ma non mi arrendo.  Soffro in silenzio. E poi se chiedo aiuto chi mi risponde? Forse qualche orso affamato alla ricerca di qualche bocconcino… No mio caro orso, non voglio diventare il piatto forte del tuo banchetto serale… Scendo dalla bici e scatto qualche foto… Dopo tanti kilometri di beata solitudo, sola beatitudo, rivedo la civiltà… Una serie di arnie e finalmente la mia Suzuki ad attendermi. Trovo una fontana di acqua non potabile e mi lavo le ferite e cerco di pulire alla bell’e meglio, la mia povera Mountain Bike.. Devo togliere ogni traccia, del tranquillo pomeriggio di paura che ho passato…. Un paio d’ore di Super lavoro per il mio sempre allenato Angelo Custode …

[sgpx gpx=”/wp-content/uploads/gpx/altavallejudrio.gpx”]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

2 commenti su “Alta Valle dello Judrio”