Percorsi in bicicletta tra Collio, Carso ed Isonzo… sui luoghi della Grande Guerra nella provincia di Gorizia…
Il Picco di Carnizza dal Picco di Grubia

Salita al Picco di Grubia dal Rifugio Gilberti

Tempo Lettura: 6 min

Roberto, ahimè, dà forfait all’ultimo minuto causa improrogabili scadenze di lavoro; alle 9 sento forte il richiamo dell’ultimo giorno d’estate e decido di preparare armi e bagagli per salire al Picco di Grubia dal Rifugio Gilberti. La temperatura in Val Raccolana è sensibilmente più bassa che a Gradisca d’Isonzo. Lungo il torrente, il termometro segna 7 gradi, per essere ancora in settembre, fa un pò troppo freddo per i miei gusti. Penso tra me e me, che mi toccherà battere i denti, considerato che ho solo un giubbino in goretex adatto più ai piovaschi passeggeri che a proteggermi dal gelo improvviso. E poi sul Canin c’è sempre vento di solito… Alle 10.45 sono a Sella Nevea, posteggio vicino alla funivia, acquisto il biglietto A/R e via si parte….

Il rifugio Gilberti

Al rifugio Gilberti (m. 1850) sono in buona compagnia. Un sacco di escursionisti sono pronti a partire e altri li vedo già sui tornanti dei sentieri che si dipartono da Sella Prevala. Noto subito, con sommo piacere, che la temperatura in quota è molto più elevata che in fondo valle e quindi tolgo il goretex e resto in maglietta da ciclista… La mia intenzione è quella di arrivare al Bivacco Marussich. La tabella segna due ore di salita, sono un pò perplesso, speravo fosse tanto più breve…

Lo scorso anno sono salito quassù con Marco per assistere al concerto in quota di Brunori sas e poi ci son tornato a settembre con Goffredo e Vanda. Nella seconda occasione non riuscimmo nell’intento, scoraggiati da una nebbia improvvisa che ci costrinse, nostro malgrado, a desistere prematuramente. Oggi il cielo è sempre più blu come diceva Rino Gaetano, nessuna possibilità di pioggia fino a domani… Giornata SUPER per andare in montagna.

Verso Sella Bila Pec


Prendo quindi il sentiero botanico Bila Pec e comincio a salire. Sono tanti che hanno la stessa mia idea stamattina… Più in alto vedo due bici portate in spalla da due energumeni. No, non ci posso credere? Ma dove pensano di andare quei due soggetti? Li raggiungo ad un tornante, sono abbastanza provati.. Biciclette da downhill in carbonio, sono austriaci, vogliono fare l’Alta Val Resiana in bicicletta… Attraversare l’altopiano del Canin e poi da Sella Grubia scendere in Val Resia.. Immagino non sappiano cosa li attende, auguro loro “GOOD LUCK & HAVE A NICE DAY” e spero tanto che siano riusciti a portare a casa il guscio integro… E’ proprio vero che c’è abbondanza di gente pazza in giro!!


Dopo una ventina di minuti, di buon passo giungo, a Sella Bila Pec. Il panorama che si apre è a dir poco grandioso… Un oceano di pietra sconfinato si schiude ai miei occhi. Mi fermo un minuto per alcune foto e per prender fiato e poi imbocco il sentiero 632 che mi farà compagnia fino alla meta principale ovvero il Bivacco Marussich. Il sentiero è stupendo, non dico turistico ma quasi… Ci sono dei punti in cui è un pò esposto, ma senza neve, non ci sono passaggi difficili, basta seguirne la traccia…

Il sentiero 632

Il paesaggio è maestoso quando la giornata è tersa come oggi… A sinistra tutto il massiccio del Canin; a destra invece oltre la Val Raccolana l’altopiano del Montasio… Tutto così vicino e limpido che sembra poter essere toccato con mano. Non ci sono parole per descrivere la grandiosità della natura. Appena sotto si apre sconfinato il Foran del Muss. Carsismo in tutte le sue sfumature, Se solo penso che poco distante da me c’è un abisso profondo 1000 metri e cavità carsiche esplorate per una lunghezza complessiva di 18 km, mi vengono i brividi… Appena sopra di me sento un rumore di zoccoli… Vedo due stambecchi che si allontanano rapidamente sopra un crepaccio… Non riesco ad immortalarli, troppo veloci, vorrei inseguirli ma è meglio di no… Prossima vita chiedo di venir reincarnato in camoscio oppure in gabbiano (cocal) di montagna!!

Il Bivacco Marussich

Dopo un’ora e un quarto (quindi molto meno delle due ore segnate sul segnavia del Gilberti) arrivo a Sella Grubia e faccio una breve sosta nei pressi del Bivacco Marussich (m. 2050). C’è molta gente quassù, sento parlare anche tedesco e inglese. Un signore austriaco, con zaino affardellato sulle spalle, con la barba curata, sulla sessantina mi dice che stanotte dorme in bivacco. Domattina presto vuole salire sul Picco di Carnizza e provare a raggiungere in cresta la Cima del Canin (ma sa quante vie ferrate lo attendono?). Il bivacco è ottimamente tenuto e offre la possibilità di far dormire abbastanza comodamente nove persone. Certo bisogna portarsi dietro quasi tutto, qui non credo ci siano fonti d’acqua… Il Canin, come il mio Carso, inghiotte tutto nel suo ventre…



Sono molto in anticipo sulla tabella di marcia e così, dopo aver bevuto un pò d’acqua e mangiato qualche pomodorino e susina che avevo al seguito, mi autoconvinco che è giunta l’ora per tentare la salita al Picco di Grubia. Seguo quindi il segnavia per il Monte Sart, direzione Forchia di Terra Rossa. Il sentiero / mulattiera ha un fondo molto ben curato ed è ottimamente segnalato. Prima della Forchia però deve essere franato in un punto che è consigliabile aggirare con una breve salita sul piano erboso, per poi ritornare sul sentiero. Da Forchia di Terra Rossa (m. 2137) non ci sono segnavia per il Picco di Grubia ma degli ometti, aiutano a fornire una indicazione di massima del tracciato da seguire. Finalmente un pò d’erba, sembra impossibile trovarne dopo l’oceano infinito di calcare che ho attraversato.

Picco di Grubia

Dopo una diecina di minuti di salita sono già in cresta e, superando alcuni massi instabili, arrivo in cima dove non trovo libri di vetta o timbri ma solamente un ometto in pietra con un palo. Sono sul Picco di Grubia (m. 2238), giunto a destinazione molto presto rispetto a quanto mi attendevo. Il panorama è straordinario… Ok, non sono le Dolomiti però sotto di me, la Val Resia e tutte le Prealpi Giulie che digradano verso la Pianura, il mare in lontananza.

A ovest, nord ed est, tutte le montagne.. Non sono ubriaco, ma scorgo anche le Dolomiti quell vere (credo sia l’Antelao) e tutte le Alpi Carniche, il Sernio e la Grauzaria. A nord, il Sart, il Montasio, la Cima di Terrarossa, lo Jalovec e oltre il Triglav.. Ad est tutta la Catena del Canin che si diparte dal Picco di Carnizza con una parete ovest imponente, il Monte Canin e il suo ghiacciaio, il Vrsic.


Discesa dal Picco di Grubia

Ebbro di tanta maestosità, mi ricordo però che devo mangiare qualcosa e così cannibalizzo un panino con marmellata, bevo un pò di tè… Vorrei stare quassù, ma dopo dieci minuti sento un pò la mancanza di forme umane e raccolgo le mie quattro ossa e decido di scendere. Per il ritorno scelgo di proseguire in cresta lato est; ci sono degli ometti e, a vista, scendo dove la cresta è meno esposta e comunque con estrema cautela. La discesa si rivela comunque abbastanza tranquilla e dopo una ventina di minuti sono di nuovo a Sella Grubia e al Bivacco Marussich. Bevo un pò d’acqua, rispondo al saluto di due sloveni, con abbigliamento per ferrata (grandi camminatori i nostri vicini) e ritorno sul sentiero di andata. Dopo circa venti minuti di cammino, trovo una traccia che mi indica la variante del sentiero e la prendo.

Il Foran del Muss

Fa caldo, il sole è a picco, la pietra bianca acceca e non c’è un refolo di vento… Svuoto la borraccia dall’acqua rimasta. Il sentiero segnalato con ometti si sviluppa nel Foran del Muss. E’ come essere sul mio Carso, però a 2000 metri di quota e senza alcun tipo di albero… Solo pietra e qualche felce e fiori che resistono all’arsura. In ogni dove, inghiottitoi, caverne, pietra erosa, massi segnati da pioggia e vento. E’ un ambiente lunare di un fascino indescrivibile. Trovo dei campi sui quali fino ad un mese fa c’era ancora la neve e che tra qualche settimana la riavranno. E poi abissi e caverne che, però non visiterò mai.



Ho sempre avuto una certa soggezione mista a paura verso tutti i fenomeni ipogei. Preferisco stare all’aria aperta e lasciare agli speleologi e appassionati l’esplorazione del sottosuolo… Più in là (spero tanto più in là) ritornerò anch’io nella Madre Terra… Comunque c’è tempo …

Ritorno

Ad una svolta, il sentiero risale ripido verso Sella Bila Pec. Ultimo sforzo, sono in un bagno di sudore, fa caldo veramente ed io che temevo di battere i denti stamattina ed ho quasi finito le riserve d’acqua… Incrocio una allegra comitiva, parlano friulano, sono di Faedis.. Mi chiedono del percorso e, con il fiato che mi rimane, dò loro qualche dritta (spero). Mi scambiano per un triestino, “non sia mai” rispondo… Scoppiano in una fragorosa risata e li saluto calorosamente, davvero divertenti…

L’ingegnere viennese

Arrivo alla casermetta di sella Bila Pec e incontro un omone con i baffi, classica Bierbauch al posto del torace. E’ un ingegnere viennese, è in vacanza in Friuli e, per qualche giorno è alloggiato a Sella Nevea. Sta aspettando la sua Frau che è un pò più lenta di lui… “Morgen Montasio, aber Alm” e sorride.. Credo ben, con quella mole, la Scala Pipan non reggerebbe il suo peso… Bevo l’acqua mista tè che mi rimane e li saluto entrambi quando si ricongiungono.

Ripercorro il sentiero di andata per poi prendere a sinistra, dopo cinque minuti, così da chiudere il sentiero botanico Bila Pec nella sua intierezza. Sono abbastanza stanco e provato ma dopo altri dieci minuti, arrivo al Gilberti… Vorrei fermarmi un pò ma sento squillare il telefono… Aiuto sono tornato in una zona dove Wind prende… E’ casa che chiede dove sono e quando torno… Rispondo ai messaggi Whatsapp dei Barcolanti, tempo per una preghiera atea per mio zio Cesare che avrebbe compiuto oggi 97 anni e un pensiero per zia Norma e zio Giovanni che amavano le montagne e che in giovane età erano saliti sul Montasio (io ancora mai sob!!) …

Ok per oggi basta così, rimonto in funivia e si ritorna a casa!!! Una giornata davvero splendida e regalata, il Picco di Grubia è una vetta relativamente semplice da raggiungere (comunque sempre escursionistica e forse anche per EE ) ed estremamente appagante dal punto di vista del panorama a 360° che si ha dalla cima e sicuramente meno stancante dell’ultima escursione di un mese fa nella catena del Monte Nero



Total distance: 10075 m
Max elevation: 2242 m
Total climbing: 906 m
Total time: 03:45:55
Download file: picco di grubia.gpx

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2 commenti su “Salita al Picco di Grubia dal Rifugio Gilberti”