Percorsi in bicicletta tra Collio, Carso ed Isonzo… sui luoghi della Grande Guerra nella provincia di Gorizia…

Parenzana in Croazia

Parenzana in Croazia

Nel precedente itinerario ci eravamo spinti fino al confine sloveno-croato di Sicciole; mancava però tutta la parte di Parenzana in Croazia. Il tracciato prevedeva più di 80 km e almeno quattro ore in sella. Davvero troppi per il fratellone e quindi oggi esplorazione in solitudine. Quante madonne mi sono risparmiato, il PD counter sarebbe andato in tilt …

Idealmente l’itinerario della Parenzana in Croazia, si può dividere in quattro frazioni principali.

Sicciole Grisignana

L’inizio è molto piacevole. Dal confine dove si prende la strada a destra subito sotto il Casinò Mulino. Si sale dolcemente su bella strada bianca che domina dall’alto le saline di Sicciole. La vista è davvero particolare. Si vedono le vasche di passaggio e saturazione. Le case degli addetti, ottimamente conservate. Dopo un ampio curvone a sinistra si entra nella pineta che costeggia la strada che, in direzione contraria, conduce a Salvore. In breve siamo nei paraggi di Buie, la vedetta d’Istria. Prima del paese, prendiamo la strada a sinistra con indicazioni Grisignana. Dopo una bella salita in mezzo al bosco su strada bianca con buon fondo arriviamo a Grisignana.

Grisignana Livade

Grisignana Grožnjan è tappa d’obbligo per una breve sosta. Mi fermo per dissetarmi e mangiare qualcosa e passeggio tra le strette viuzze dentro la cinta murata. Grisignana ha dei palazzi storici molto belli, risalente alla dominazione veneziana. La piazzetta è allestita con un palco. E’ in corso un festival Jazz. I musicisti stanno provando e dalle stanze si espandono piacevoli note di Sax, piano e tromba Jazz. Mi piacerebbe stare un bel pò ad ascoltare, ma le due ruote mi chiamano. Sono appena ad un quarto di percorso.

Da Grisignana mi attendono una ventina di kilometri di natura selvaggia, senza praticamente centri abitati e contatti umani pari a zero. La discesa è su strada piuttosto dissestata e le gallerie che attraverso sono poco o per nulla illuminate. Meno male che per una volta sono stato previdente e mi sono portato appresso una piccola torcia elettrica. Si oltrepassano bellissimi viadotti ferroviari , perfettamente in piedi, (gli austriaci fanno le cose per sempre) e dopo un’oretta di discesa, praticamente continua e sempre immersa nella vegetazione, raggiungo Livade.

Livade-Visinada

A Livade trovo, fortunatamente, una fontana dove posso riempire la gobba d’acqua. Cammello sono… .. Nei paraggi, ci sono anche dei buoni ristoranti dove cucinano il tartufo. Siamo nella parte d’Istria dove il famoso tubero si trova e viene degustato con ottimi piatti della cucina tipica. Attraversato il Quieto, fiumiciattolo per davvero tranquillo , si ricomincia a salire. Si aprono belli scorci sulla collina di Montona-Motovun che domina dall’alto tutta la valle. La strada è sempre bianca e il fondo è, diciamo, variabile. Sassi, “ballotti”, pietre… In ogni caso la parte della Parenzana in Croazia è percorribile solo con Mountain Bike checchè ne dicano i vari siti specializzati. Mi piace però questa parte di tragitto.

Mi fermo a pensare come questo tracciato, costruito dagli Asburgo, abbia retto le due guerre e sia arrivato fino a noi. Immagino tutte le persone che sono salite sul treno della Parenzana e dall’entroterra hanno raggiunto il mare. Il mare, sì il mare è ancora un miraggio. Forse quando arriverò a Visinada riuscirò ad intravederne l’orizzonte blu. Macchè. A Visinada arrivo praticamente senza forze, sotto il sole a picco.

Visinada-Parenzo

Mi attende l’ultimo quarto di percorso. Mi rifocillo e bevo un pò di te. Sfrecciano macchine con le bandiere a scacchi bianco e rosse e gli specchietti addobbati a festa. Cerco una fontana ma senza successo. Da Visinada la strada è immersa nella campagna. Vigneti , vigneti e ancora vigneti e terra rossa, argillosa, sembra di poter giocare a tennis tra i filari. Visioni mistiche con il sole allo zenith. Tanti ulivi e qualche orto. Dopo 65 kilometri di strada praticamente al 90% su sterrato. la stanchezza affiora ma non mi abbatto, manca davvero poco. Tanti incroci dove non c’è segnaletica. Vado a naso. Passo sotto la Y istriana e arrivo nei dintorni di Visignano Višnjan.

E ancora campagna e strada rossa e poi giù, finalmente comincio a vedere le prime indicazioni per Parenzo. Del mare ancora non c’è traccia. Eccolo spuntare finalmente, mirabile visione da Cittanova fino al Canal di Leme. Quanto è bello il blu dopo tanta pietra riarsa dal sole e terra rossa… Penso di nuovo a tutti quei viaggiatori, con le ceste e gerle piene di prodotti locali da vendere, che dopo 70 kilometri di Istria interna vedono apparire l’infinito azzurro. Il mare finalmente…

Considerazioni finali

In ottanta km ho incontrato una dozzina di ciclisti e una ventina di camminatori. Davvero poca cosa rispetto ai numeri della parte slovena di Parenzana. L’ultima parte del percorso è segnalata malissimo, alla “Sbogaz” direbbe il cugino-gò. In effetti gli amici croati potrebbero curare un pò di più, specialmente il tratto che precede Parenzo che potrebbe sicuramente venir valorizzato molto meglio. Ma a Parenzo hanno le spiagge, la costa bellissima, campeggi da favola e si accontentano di questo. L’entroterra è davvero lontano dai loro pensieri. Lo so è impensabile tenere in condizioni perfette tanti kilometri di percorso.

Mi godo finalmente un tuffo nell’acqua,quella sì davvero perfetta. Branchi di orate, nel mare limpido. Oggi domenica 15 luglio 2018, la Croazia è in apnea. Giorno della finale del Campionato del Mondo di Calcio a Mosca.. Tiferò Croazia è chiaro, se non altro perchè i galletti “macronizzati” mi stanno davvero sulle palle, ma tanto …


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