Percorsi in bicicletta tra Collio, Carso ed Isonzo… sui luoghi della Grande Guerra nella provincia di Gorizia…

Robert Capa in Italia 1943-1944

Robert Capa in Italia 1943-1944

Robert Capa in Italia 1943-1944 ripercorre lo sbarco americano attraverso le foto del grande fotografo ungherese.

Chi meglio di lui, riuscì a rappresentare attraverso la macchina fotografica,  la guerra in ogni sua sfumatura? Capa sa cogliere l’attimo,  con capacità che a volte,  sembrano superare quelle di un grande giornalista, di un pittore. Diceva sempre che

“se non hai fatto una foto degna,  significa che non eri abbastanza vicino al fatto”.

Capa era dentro l’azione,  durante l’attacco,  fra la truppa,  a suo modo in guerra.  In altre foto riesce a riempire l’obiettivo, con uomini,  donne e bambini, a comporre l’inquadratura in maniera caravaggesca.  La luce che entra dalla finestra che illumina un ferito,  un prigioniero tedesco. Gli sguardi che ti entrano dentro.  I soldati che si riposano dopo una battaglia e si cucinano il pasto con le scatolette.  Le persone in fila,  per l’acqua,  con i vestiti sgualciti ma con la fierezza nell’anima. Il contrasto tra modernità e arretratezza rappresentato dal carro armato americano e dal contadino con il suo asino o il suo carretto. Il pastore che indica al marine la direzione da seguire, per raggiungere i tedeschi in fuga. Il primo piano del filosofo  Benedetto Croce.

Tutto avviene in  luoghi precisi,  tra Sicilia e Campania,  ma in realtà tutto accade in una dimensione ultra temporale e potrebbe essere ovunque c’è guerra. Palermo,  Monreale, Agrigento, Maiori, Napoli,  valico di Chiunzi,  Anzio sono un unico luogo, senza tempo. Fort Schuster è l’ospedale dove Capa vede l’orrore della guerra.  La mostra Robert Capa in Italia 1943-1944,  è ospitata a Parma a Palazzo Pigorini  fino a gennaio 2017 e,  se ci si trova in zona,  perché non andare a vederla.

 

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