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L’attentato di Sarajevo – 10

IL FUNERALE

I corpi dell’Arciduca e della Duchessa rimasero per un giorno nel Konak, la residenza ufficiale del governatore Potiorek, per poi tornare a Vienna ripercorrendo lo stesso percorso che l’Arciduca aveva intrapreso per il suo viaggio a Sarajevo. Il 29 giugno due carri trainati da cavalli trasportarono le bare in processione silenziosa alla stazione ferroviaria di Sarajevo, a Bistrik, dove furono messi a bordo di un treno per Metkovic sulla costa croata. La corazzata Viribus Unitis li portò a Trieste, dove arrivarono il 2 luglio e da dove furono portati in treno speciale per Vienna. Arrivati ​​lì a tarda notte furono portati nella piccola cappella nel palazzo reale di Hofburg, dove furono esposti. Anche dopo la morte violenta della coppia reale, nella corte Asburgo ritenevano opportuno condannare il loro matrimonio “inappropriato” e sottolineare umiliando la loro differenza nella classe sociale: la bara dell’Arciduca era più grande di quella di sua moglie e sollevava 45 centimetri più in alto sulla pedana; la sua bara era ornata di simboli del suo stato imperiale mentre la sua portava solo un ventaglio nero e un paio di guanti bianchi. La mattina seguente, il 3 luglio, la cappella venne aperta per consentire di salutare le bare e prestare le ultime onorificenze. La cerimonia funebre iniziò alle 16:00 e vi partecipò solo la famiglia imperiale ed una ristretta cerchia di persone, fu della durata di soli 15 minuti. Le bare furono poi trasportate alla stazione ferroviaria per il viaggio verso il castello di famiglia ad Artstetten. (In vita, Francesco Ferdinando aveva già realizzato che a sua moglie non sarebbe mai stato permesso di essere sepolto accanto a lui nella volta imperiale della Chiesa dei Cappuccini a Vienna, così aveva costruito una cripta ad Artstetten dove potevano essere sepolti fianco a fianco). Le carrozze a cavallo attraversarono il Danubio vicino a Pörchlarn su un traghetto durante la notte in un violento temporale e la processione arrivò al castello con la pioggia che squarciava i ciottoli. La sepoltura avvenne il 4 luglio alla presenza di centinaia di ospiti.

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